In un'epoca in cui sempre più spesso si sente di parlare di nanny, baby sitter e colf, spesso si tende a fare una certa confusione tra le mansioni e le differenze di queste tre figure professionali. Ecco allora, una piccola guida alle tre figure, cercando di capire bene quali sono le differenze tra loro, in un'ottica utile per i genitori che hanno bisogno di un supporto in famiglia.
La nanny, le funzioni
Analizziamo ciascuna di queste tre figure professionali partendo dalla nanny. Forse è la meno conosciuta in Italia. La parola in questione significa balia. Si tratta di una figura che racchiude in sè molteplici responsabilità. Richiede una notevole esperienza e doti organizzative non da poco. La nanny, che svolge le proprie mansioni in regime di convivenza con i datori di lavoro, deve pianificare la giornata dei bambini in base agli orari della scuola e delle attività extra scolastiche, senza trascurare lo svolgimento dei compiti scolastici giornalieri.
Inoltre deve impartire una educazione ai piccoli, secondo le direttive dei genitori. E quindi ha anche voce in capitolo sia sull'alimentazione che sulla cura dell'igiene personale. Riordina le aree di gioco e di studio dei bambini, assicurandosi che il loro rendimento scolastico sia più che soddisfacente. Requisito principale di una nanny è che sia di madre lingua inglese. Stiamo parlando ovviamente, di un'attività che può essere svolta da entrambi i sessi.
La baby sitter, la più conosciuta in Italia
Spostandoci alla baby sitter, la parola letteralmente significa 'colei che siede con i bambini'. A differenza della nanny, si occupa dei bambini in assenza dei genitori. Solitamente è un impiego part-time fatto per lo più da ragazze/i giovani. Volontà, ordine, onestà, pazienza, responsabilità, allegria e puntualità: ecco le caratteristiche principali di chi vuole intraprendere il lavoro di baby sitter, le cui attività non si discostano molto da quelle di una nanny. In entrambi i casi si devono avere amore e passione verso i bambini.
La colf, cosa fa esattamente
Per quanto riguarda la colf, si entra totalmente in un altro mondo. La parola nasce dall'unione delle parole collaboratore (o collaboratrice) familiare. Viene utilizzata per indicare coloro che si occupano dello svolgimento di faccende domestiche. In sostanza, un'attività lavorativa prestata in maniera diretta ed esclusiva al soddisfacimento delle esigenze familiari. Per faccende domestiche si intende lavare, cucinare e riordinare, collaborando di fatto con la famiglia che l'ha assunta. Esiste una legge che tutela il rapporto di lavoro domestico: si tratta della n°339 del 2 aprile 1958. Vengono indicati come colf tutti gli addetti ai servizi domestici che prestano la loro opera, continuativa e prevalente, di almeno 4 ore giornaliere presso lo stesso datore di lavoro, con retribuzione in denaro o in natura.
Come scegliere tra le tre figure: nanny, babysitter e colf
Quindi nanny, baby sitter e colf rappresentano tre tipologie di lavoro che, vuoi anche per i cambiamenti della società nella quale viviamo, stanno rivestendo un ruolo sempre più importante. Chiaramente, se si dovesse avere bisogno delle suddette figure professionali, è sempre meglio rivolgersi ad agenzie che operano nel settore. Questo affinché tutto avvenga nella massima sicurezza e tranquillità possibile.